ALLEVAMENTI IN ITALIA
In Italia vi sono una ventina di allevamenti di visoni. Queste aziende, sconosciute ai più e nascoste nelle campagne, rinchiudono in totale circa duecentomila animali. La produzione annuale è stimata intorno a 160mila pelli di visone.
Il numero di queste attività è drasticamente calato dagli anni ’90, in cui circa 125 allevamenti erano segnalati alla Camera di Commercio e la produzione era arrivata a 400mila animali uccisi ogni anno. Le motivazioni sono da ritrovarsi in parte nella crisi del settore della pellicceria e in parte nelle continue campagne di pressione, informazione e sensibilizzazione da parte di organizzazioni animaliste. Altro fattore determinante sono state sicuramente le decine di liberazioni di animali compiute da attivisti anonimi.
SITUAZIONE LEGISLATIVA:
A partire dal 1 gennaio 2008 gli allevamenti in Italia avrebbero dovuto diventare “a terra”, cioè senza gabbie e con pozze d’acqua per gli animali (legge 17/2007). Questo avrebbe reso anti-economico e impossibile allevare animali da pelliccia, portando di fatto alla chiusura di tutti gli allevamenti italiani.
Il Ministero della Salute ha però ribaltato gli effetti di questa legge con una circolare datata 18 gennaio 2008, nella quale riceveva favorevolmente i ricorsi degli allevatori e dava la possibilità di scegliere tra allevamento tradizionale in gabbia e quello a terra. In questo modo gli allevamenti di visone sono stati salvati.
Nel frattempo Comuni, Province e Regioni hanno provato a vietare questo tipo di allevamento. Ma la legge nazionale ha sempre ragione al di sopra di quelle locali, per cui l’unico modo per arrivare alla fine di questa crudele attività è un divieto nazionale, che è lo scopо della campagna VISONI LIBERI.
GLI ALLEVAMENTI IN ATTIVITÀ
Quelli elencati in questo sito sono gli allevamenti di cui si è a conoscenza. Non esiste un registro pubblico per gli allevamenti di animali da pelliccia.
L’associazione di categoria si chiama AIAV (Associazione Italiana Allevatori Visone). L’attuale presidente è Giovanni Boccù, dell’allevamento MI-FO di Capralba (CR). L’AIAV rappresenta gli interessi degli allevatori e fa propaganda sui media, fungendo da loro portavoce e spingendo per l’apertura di nuovi allevamenti.
EMILIA ROMAGNA
Cassinadri SNC Circa 10.000 visoni |
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Zoffoli Maurizio Circa 2.500 visoni |
Rossi Italo Allevamento Visoni Circa 4.000 visoni |
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Allevamento MAVICAL Circa 4.000 visoni |
Ranch Wild di Giancarlo Giacometti Circa 4.000 visoni |
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VENETO
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Allevamento Savi di Pozza Luciano & c. Circa 20.000 visoni |
Caccaro Franco e Rizzolo Anna Circa 10.000 visoni |
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Azienda agricola Filippi Massimilano Circa 13.000 visoni |
Fasolo Paolo Azienda Agricola Circa 15.000 visoni |
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Allevamento di Simion Gianni Circa 1.000 visoni |
Libralato Adriano Circa 1.000 visoni |
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LOMBARDIA
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Cerri Giuseppe Circa 4.000 visoni |
Mi-Fo di Gualina Federica e C.S.S. Circa 20.000 visoni |
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Antoniazzi Ivano Circa 6.000 visoni |
Allevamento di Moroni Giorgio Circa 1.300 visoni |
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Allevamento di Bellina Giovanni Circa 3.000 visoni |
Azienda Agricola Legramandi Circa 2.000 visoni |
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Essedi Società Agricola di Doldi Ismaele Circa 1.500 visoni |
Capraro Filomena Circa 1.000 visoni |
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Az. Agr. Master di Marcarini Domenica e Roderi Giuseppe Circa 1.500 visoni |
Ferrari Maria Grazia e Finetti Franco Circa 1.600 visoni |
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ABRUZZO
Valle Salice di Raffaele D’Amico Circa 1.500 visoni |
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